TERAMO – La Casa dello studente nella sede dell’ex Rettorato dell’università in viale Crucioli si farà. Il progetto dell’Azienda per il diritto allo studio Adsu, è risultato infatti tra quelli ammessi al finanziamento previsto dalla legge 388 del Miur, al 27esimo posto della graduatoria di merito su base nazionale e biennale. Quello teramano dunque, otterrà subito i 9,9 milioni di euro previsti, che andranno a sbloccare, perchè vincolati quale co-finanziamento, ai 3 milioni di euro guadagnati all’epoca del Governo Gentiloni attraverso i fondi del sisma e per intressamento dell’allora parlamentare Paolo Tancredi. La notizia è stata accolta con comprensibile entusiasmo negli ambienti Adsu, appresa direttamente dal direttore Antonio Sorgi, per l’ennesima volta ieri era a Roma per verificare lo stato di avanzamento delle procedure ministeriali, che assieme al presidente Paolo Berardinelli si è speso anima e corpo per centrare l’obiettivo fondamentale della conferma del finaziamento governativo. Che l’ipotesi progettuale dell’Adsu di Teramo fosse in ottima posizione per l’accesso ai fondi era indiscrezione che circolava da tempo ma ad essa mancava il crisma dell’ufficialità. Nel passato, all’epoca del precedente Governo Gentiloni, addirittura l’Adsu risultava destinataria di questi fondi, in base al decreto di assegnazione firmato dall’allora ministro Valeria Fedeli. L’atto ministeriale, però, fu osservato dalla Corte dei Conti che azzerò il percorso e inviò di nuovo al ministero della Pubblica istruzione perché prevedesse nella ripartizione dei fondi anche le scuole superiori e non già soltanto le università. Un intoppo che fu appesantito dal ritorno alle elezioni politiche e ad un rinvio della procedura. Anche il Governo gialloverde, nella persona del ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti, ha dunque ritenuto meritevole di sostegno il piano di ristrutturazione dell’ex rettorato dell’Università in viale Crucioli.
Il progetto Casa dello Studente, nel business plan elaborato dall’Adsu, impegna circa 20 milioni di euro, dei quali circa 9 sono costituiti dal valore dell’opera, 3 mln di provenienza fondi del terremoto e il restante dal Miur, appunto attraverso questo bando della 388. La vecchia struttura che fu prima Ospedale civile Vittorio Emanuele III, poi Università di Teramo con mensa e infine Rettorato, dovrebbe tornare in vita con la realizzazione di uffici, sale studio, palestra, ristorante, uno sportello bancomat e anche due sportelli dell’Adsu. La Residenza universitaria prevede 212 posti letto, in modo da ospitare non solo i borsisti, ma anche gli studenti che arrivano per l’Erasmus, con parcheggi interrati e in superficie impianti sportivi e un orto urbano a cura degli stessi ospiti con la collaborazione della Facoltà di Agraria.